07. L’ancora
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«L’ancora» acompagna al capitolo 7 di Semplice meditare se sai come fare di Eduardo Jáuregui. Prima di iniziarti in queste pratiche, Eduardo ti invita a visualizzare i video di introduzione a questa serie. Puoi anche consultare la sua guida su come programmare il tuo allenamento. Nel capitolo 18 del libro troverai altre raccomandazioni generali su questo allenamento meditativo.
«L’ancora» è una prima pratica di meditazione nella quiete, centrata su quella che si suole chiamare l’ancora. Si tratta di un punto su cui concentrare l’attenzione, punto a cui torni, più e più volte, per ‘ancorarti’ al presente. Sebbene l’ancora sia legata alla nave, permette comunque un certo movimento lì attorno. Allo stesso modo, durante la meditazione, la mente tende a distrarsi dieci, cento, mille volte, ma quando accade puoi tornare di nuovo verso l’ancora che hai scelto. È un modo per non allontanarti troppo anche se non riesci a mantenere l’attenzione fissa al 100% sul presente durante tutto l’esercizio. E questo è tanto difficile quanto diventare invisibile o mettersi a volare in cielo.
Conviene imparare bene questa pratica prima di continuare con altri esercizi di meditazione nella quiete.
Ci sono due versioni di questa video-guida:
- La guida «classica» per quelle persone che si sentono bene osservando il respiro
- La guida «alternativa» per quelle che preferiscono usare un’altra parte del corpo come ancora dell’attenzione.
Qual’è meglio per te? In quasi tutte le tradizioni meditative, si usa sopratutto il respiro come ancora, ed è quella più raccommandabile in generale. Ma se ti succede che quando osservi il respiro si scatenano molestie fisiche o emozionali molto forti, allora è meglio se scegli la guida alternativa. Èl anche possibile usare i suoni del ambiente come ancora.